domenica 4 ottobre 2009

ADORNI GIUSEPPE PER LA LAURA

Limido di San Vitale Baganza 17 gennaio 1774-Parma 26 maggio 1851
Nato da una famiglia non ricca e quindi fatto studiare a Parma da un parente, laureatosi in giurisprudenza nel 1797, l’Adorni conservò sempre un maggior interesse per la letteratura italiana e latina che per la giurisprudenza, dedicandosi all’insegnamento privato come prima occupazione. Richiamato in famiglia, per diversi anni tornò ad abitare a San Vitale. Fu consigliere comunale a Sala durante la dominazione francese e durante il ducato di Maria Luigia d’Austria. Ricoprì inoltre l’incarico di Ispettore delle scuole del Comune di Sala. Dal 1811 al 1833 fu segretario dell’Opera Parrocchiale di San Bartolomeo a Parma. A quarant’anni venne chiamato a dirigere la Gazzetta di Parma (26 agosto 1814, cinque mesi dopo che i Francesi avevano lasciato definitivamente la città e al Giornale del Taro era stata sostituita la vecchia testata): evidentemente il brusco passaggio dalla caduta del governo francese all’entrata degli Austriaci in Parma aveva richiesto, oltre al nome, un cambio anche alla direzione, fin allora retta da Domenico Rossetti. Quando il conte Filippo Francesco Magawli-Cerati gli conferì il privilegio esclusivo di compilare la Gazzetta nel 1814, l’Adorni era già da gran tempo, del resto, correttore di bozze della tipografia Carmignani. Abbandonò definitivamente l’incarico alla Gazzetta di Parma nell’ottobre del 1820 perché venne chiamato alla Cattedra di Poetica della Facoltà filosofica della ducale Università di Parma. Nello stesso tempo gli venne affidata anche l’ispezione delle scuole del Ducato e la censura dei libri scolastici. Durante la carriera accademica (1820-1849) pubblicò numerose opere in cui spicca particolarmente il suo interesse verso le traduzioni sia dallo spagnolo (Colomba di Fille di Melendez Valdes e Favole letterarie di Tomaso de Yriarte) che dal latino. Soprattutto rilevanti sono le sue traduzioni italiane in poesia della prima e quarta Egloga di Virgilio e della Chioma di Berenice di Catullo, in cui appare con evidenza la passione e l’amore per la letteratura greco-romana. Fu inoltre attento correttore degli scritti di Zani. E non è un caso, quindi, che durante la sua direzione sia più regolare e articolata la presenza della cultura classica e del mondo antico nella Gazzetta di Parma, che proprio in quegli anni sembrò assumere anche a Parma, sia pure effimeramente, quel profondo e vivo significato civico, e non solo antiquario e collezionistico, proposto dalla cultura europea del primo Ottocento. L’Adorni scrisse le parole per L’addio della sposa alle sorelle, la prima delle due cantate musicate da Ferdinando Simonis in occasione delle faustissime nozze della signora M. Marianna Boscoli col signore M. Giacomo Zambeccari (Parma, 1813).
FONTI E BIBL.: Strenna Parmense, 1842, 179; G.B. Janelli, Dizionario biografico dei Parmigiani illustri, Genova, 1877, 483-485 (la biografia è scritta da Giovanni Adorni); F. Rizzi, I Professori dell’Università di Parma attraverso i secoli, Parma, 1953, 120; P. Bonardi, Sala Baganza: cronache del passato, Parma 1979, 14, 124, 125, 127 e 137; Archivio Parrocchiale di San Bartolomeo (Parma), Deliberazioni dell’Opera Parrocchiale di San Bartolomeo (1811-1833); Caetani, Dizionario Bio-Bibliografico, 1924, 329; Parma. Vicende e protagonisti, 1978, II, 191; Per la Val Baganza 5 1981, 80; Arrigoni, Lettere di Pietro de Lama, in Archivio Storico per le Province Parmensi 1986, 349; Aurea Parma 2 1991, 127-129.

1 commento:

  1. VI AMOOOO RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!
    GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!

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